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Nuovo Reporto IPCC 2021

E’ usucito il primo volume del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, che fornisce la basi scientifiche aggirnate rispetto alle ricerche e agli scenari sul cambiamento del clima.

Rispetto al Quinto rapporto di valutazione dell’IPCC (AR5) sono migliorate le stime basate sulle osservazioni e le informazioni dagli archivi paleoclimatici, che forniscono una visione completa di ogni componente del sistema climatico e dei suoi cambiamenti fino ad oggi. Nuove simulazioni dei modelli climatici, nuove analisi e metodi che combinano numerose evidenze, portano ad una migliore comprensione dell’influenza umana su un’ampia gamma di variabili climatiche, compresi gli estremi meteo-climatici.

Tra le varie informazioni “sintetiche”, si evidenzia che:

  • Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di CO2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni, e le concentrazioni di CH4 e N2O erano le più alte degli ultimi 800.000 anni.
  • Nel periodo 2011-2020, la media annuale dell’area di ghiaccio marino artico ha raggiunto il livello più basso dal 1850. Nel periodo tardo estivo è stata inferiore a qualsiasi altro periodo degli ultimi 1000 anni.
  • La temperatura superficiale globale è aumentata più velocemente a partire dal 1970 che in qualsiasi altro periodo di 50 anni degli ultimi 2000 anni. Durante il decennio 2011-2020 le temperature hanno superato quelle del più recente periodo caldo multi-centenario, circa 6500 anni fa.
  • Il livello medio del mare è aumentato più velocemente a partire dal 1900 che in ogni secolo precedente degli ultimi 3000 anni. L’oceano si è riscaldato più velocemente nell’ultimo secolo che dalla fine dell’ultima deglaciazione (circa 11.000 anni fa)

I cambiamenti sono molto più veloci di quanto precedentemente previsto e gli impatti sono sempre più evidenti, con influenza sugli eventi meteorologici estremi.

  • Gli estremi di caldo (incluse le ondate di calore) sono diventati più frequenti e più intensi nella maggior parte delle terre emerse a partire dagli anni ’50 del XX secolo, mentre gli estremi di freddo (incluse le ondate di freddo) sono diventati meno frequenti e meno gravi; il cambiamento climatico indotto dall’uomo è il principale motore di questi cambiamenti. Alcuni recenti estremi di caldo osservati nell’ultimo decennio sarebbero stati estremamente improbabili senza l’influenza umana sul sistema climatico.
  • La frequenza e l’intensità degli eventi di precipitazione intensa sono aumentate a partire dagli anni ’50 sulla maggior parte delle terre emerse
  • In alcune regioni, è aumentata la siccità agricola ed ecologica per via dell’aumento dell’evapotraspirazione dei terreni.

Possiamo girarci attorno, chiedere dati migliori, sperare che ci sia qualche errore, oppure iniziare ad agire.

Ora.

FONTE: https://ipccitalia.cmcc.it/messaggi-chiave-ar6-wg1/